lunedì, dicembre 31, 2007

Episodio #1 - Pegasus L'Invincibile

“L’interminabile catena di sciagure che affligge il pianeta Terra ormai da decenni sembra essere giunta al suo culmine. Forti terremoti e improvvisi rivolgimenti mettono in pericolo l’esistenza stessa dell’umanità, arroccata nelle ultime metropoli che ancora resistono ai crolli sempre più frequenti. Ma un’affascinante leggenda narra che nelle situazioni più disperate sorga un’antica schiera di guerrieri: sono i Cavalieri dello Zodiaco, mitici eroi devoti ad Atena e sacri protettori della Terra.”

E’ con queste parole del narratore che inizia il primo episodio della serie animata dei Cavalieri dello Zodiaco. Sullo sfondo un panorama di devastazione che termina con le immagini dei Cavalieri di Bronzo. Subito dopo la narrazione introduttiva lo scenario si sposta a Nuova Luxor, nell’arena in cui si svolgono i duelli della Guerra Galattica.

Nel ring è in corso il duello tra Asher dell’Unicorno e Ban del Leone Minore. Asher appare essere in netto svantaggio, ma si riprende e passa a dominare l’incontro. Mentre la folla inneggia e Asher scaglia un altro colpo su Ban le immagini si spostano su Lady Isabel che assiste ai combattimenti da una posizione privilegiata e che rivolge un pensiero al nonno:
“Caro nonno, la Guerra Galattica è finalmente iniziata. La Sacra Armatura sarà il premio per il vincitore. Sono orgogliosa di aver promosso tutto questo, perché questo era il tuo sogno, nonno. Il sogno di tutta la tua vita.”

Lady Isabel rivolge quindi il suo sguardo verso gli scrigni che contengono le armature dei Cavalieri e pensa a Pegasus che ancora non ha raggiunto Nuova Luxor.

Ci ritroviamo ora in Grecia, nell’area di combattimento del Santuario, proprio mentre il Grande Sacerdote si rivolge a due aspiranti cavalieri in lizza per l’armatura di Pegaso. Davanti a lui e circondati da una gran folla che riempie gli spalti dell’arena sono Pegasus e Cassios che ascoltano le sue parole: “Miei valenti guerrieri. Avete combattuto contro i nove giganti di Ebdera e avete vinto. Siete gli unici ad avere superato questa prova su mille guerrieri scesi in campo con voi. Ora combatterete l’uno contro l’altro e proclamerò il vincitore Cavaliere dello Zodiaco e gli affiderò l’armatura di Pegasus.”

Pegasus si rallegra alla vista dello scrigno, ma Cassios ne approfitta per sferrare il primo attacco. Dagli spalti interviene Castalia, l’allenatrice di Pegasus, protestando per l’attacco portato prima dell’inizio dello scontro. Viene subito interrotta da Tisifone, allenatrice di Cassios, che invece dà ragione al suo allievo accusando Pegasus di essersi distratto e incitando il suo allievo a proseguire. Cassios, una persona di dimensioni decisamente “gigantesche” a come viene ritratto, tiene Pegasus bloccato stringendolo e sollevandolo per la vita con la sola mano destra. Cassios minaccia Pegasus ti staccargli un orecchio e abbassa la mano su di lui per farlo. Un orecchio cade per terra, ma non è quello di Pegasus. Il ragazzo è riuscito a liberarsi e a riservare a Cassios il trattamento che questi aveva previsto per lui. Prende quindi posizione di attacco e con le mani compie un movimento che le posizioni delle stelle della costellazione di Pegasus. Dagli spalti Tisifone pensa “E’ la prima volta che avverto la magia in lui. Il suo spirito è sul grande sentiero”. Si rivolge quindi alla “collega” Castalia riconoscendo la sua capacità di addestratrice. Intanto nell’arena lo scontro prosegue e Pegasus atterra nuovamente Cassios. Il pubblico si stupisce della grande forza di Pegasus, mentre Tisifone confida ancora nella vittoria del suo allievo. Una vittoria che auspica perché non vuole che l’armatura di Pegasus vada a uno straniero. Nell’arena Pegasus si dice superiore a Cassios “Perché non ti rassegni? La tua sorte è segnata, bestione! Avrai anche la forza brutale che ti permette di combattere, eppure di una cosa sono sicuro: tu non sei un predestinato. Dentro di te non racchiudi la grande forza dell’universo.”

Su questa affermazione di Pegasus la scena si sposta a un ricordo dell’allenamento con Castalia, quando lei gli spiega come utilizzare il Cosmo. Sgretolando una pietra che Pegasus, nonostante 3 anni di allenamento, non è riuscito a spezzare inizia a spiegare: “Non è altro che un insieme di atomi, esattamente come i nostri corpi e tutto quello che c’è sulla terra. Capisci ora perché è possibile? Anche per le stelle del cielo è lo stesso. Capisci? Le stelle grazie all’energia che si sprigiona in loro possiedono il controllo della materia. Coraggio. Invoca la forza che è dentro di te, invoca il tuo spirito e poi concentrati sull’oggetto che stai per colpire. Non dubitare. La forza agisce in te. Le stelle agiscono in te.” Sollecitato in questo modo dalla sua allenatrice Pegasus colpisce il sasso tanto forte da creare un cratere. “Vedi, la stessa energia che le stelle hanno in loro come conseguenza del Big Bang, tu la hai in te – spiega Castalia – nel tuo corpo. Sei governato dalla forza delle stelle e la tua anima racchiude in se lo stesso potere di un’intera costellazione. I Cavalieri dello Zodiaco ottengono i loro poteri sovrannaturali grazie all’esplosione che avviene dentro di loro dell’intero cosmo racchiuso in un così piccolo spazio. Grazie a questa immensa forza i cavalieri possono tutto. Lascia che tale esplosione avvenga dentro di te. Lascia che la forza delle stelle ti renda invincibile.” Castalia indica a Pegasus la sua costellazione guida, quella di Pegaso.

Il flashback termina e siamo di nuovo nell’arena di combattimento dove Pegasus e Cassios si scambiano parole di sfida. Pegasus disegna nell’aria le tredici stelle di Pegasus invocando la forza della sua costellazione guida, ma Cassios non se ne rende conto e invano giunge l’avviso di Tisifone di fermarsi. Pegasus colpisce Cassios sconfiggendolo e il Grande Sacerdote gli affida la Sacra Armatura di Pegasus. “Atena ti ha riconosciuto. Ora fai parte della schiera dei suoi guerrieri. L’armatura di Pegasus ti appartiene. Fanne buon uso! Ma ti avverto di una cosa ragazzo: i Cavalieri dello Zodiaco fin dai tempi più antichi hanno protetto Atena e hanno lottato per la giustizia. Per questo ricorda che l’armatura và indossata solo per il bene di tutti, non abusare mai del suo potere per soddisfare i tuoi interessi”.

Dopo la giornata di combattimento Castalia e Pegasus si ritrovano nella casa di lei. Pegasus vorrebbe aprire lo scrigno, ma Castalia lo ammonisce e in quel mentre avverte qualcosa di strano. Lei e Pegasus, con sulle spalle l’armatura, scappano in direzione del porto inseguiti da Tisifone e da alcuni soldati del Grande Tempio che sono stati fomentati da lei a riprendersi l’armatura che secondo lei non può appartenere a chi non è greco. La corsa dei due viene fermata da Tisifone che chiede a Castalia che le venga consegnato lo scrigno. Questa, in tutta risposta, dice che “sono cose che non mi riguardano” e si allontana lasciando Pegasus a sbrigarsela da solo. Tisifone non aspetta oltre e attacca Pegasus che subisce il primo colpo, il Cobra Incantatore. Pegasus si rialza commentando: “Accidenti, mi sento come se avessi preso una scossa da 10.000 Volt. E va bene, l’hai voluto tu. Preparati a combattere brutta strega, non avrò nessuna pietà!”. Tisifone gli risponde con un secondo Cobra Incantatore a cui Pegasus reagisce con un Fulmine di Pegasus poco efficace. Tisifone infatti, parando i colpi, dice “Più veloce di così non riesci a muoverti, grande eroe? Ottantacinque colpi al secondo, riesco persino a contare i tuoi colpi!”. Alla fine dello scontro Pegasus finisce a terra colpito dal Cobra Incantatore. Castalia gli dice di indossare l’armatura e Pegasus tira la maniglia che apre lo scrigno, indossando per la prima volta l’armatura di Pegasus “Finalmente gli anni dell’addestramento sono finiti. Ora sono un Cavaliere dello Zodiaco. La potenza degli astri mi renderà invincibile”.


Pegasus scaglia un pugno in direzione di Tisifone che viene colpita duramente anche a distanza e non si accorge che il nemico non è più di fronte a lei ma dietro. Nello scontro successivo Tisifone sembra avere ancora la meglio colpendo Pegasus in pieno stomaco “Proprio come immaginavo. Non sei ancora capace di servirti dell’armatura e se indossi le vestigia di Pegasus come qualsiasi altro essere umano ti meriti lo stesso trattamento”. Con questo commento Tisifone inizia a prendere a calci Pegasus che è ancora a terra incredulo e non riesce a muoversi, schiacciato dal peso dell’armatura. Non riesce a capire come mai l’armatura ora sia un peso e non un sollievo. Castalia gli comunica che “l’armatura non ha un valore assoluto. Diventa un’arma potente solo se è bene usata. I Cavalieri dello Zodiaco diventano invincibili quando hanno coscienza del loro potere. Il cosmo nel corpo. E’ questo il segreto. Ricordalo!”. Tisifone continua ad attaccare Pegasus che resta inerte “E’ più forte di me. La volontà delle stelle me lo impedisce. Come si può pretendere che un uomo combatta con tutte le sue forze contro una donna, anche se guerriera?”. Tisifone vuole attaccarlo nuovamente con il Colpo del Cobra ma intervengono i soldati del Santuario che vogliono finirlo al posto della Sacerdotessa. Un mossa errata perché ora non è più una donna ad attaccarlo e Pegasus trova la forza di reagire. Basterà un solo Fulmine di Pegasus a spazzare via tutti i soldati e Tisifone nota che “la velocità della sua corsa ha superato la barriera del suono”.

Non fa in tempo a pronunciare queste parole che la maschera che le copre il viso cade in terra, spaccata a metà dalla potenza del colpo di Pegasus. Questi commenta “ma bene, così finalmente ti vedo in faccia. E io che ti immaginavo brutta come il demonio”. Pegasus, ormai vincitore, fa per allontanarsi ma Tisifone lo ferma “Ascoltami! La prossima volta che ci vedremo io indosserò la mia armatura sacra e tu dovrai combattere per la tua vita”. Nell’augurarsi che ciò non accada Pegasus si allontana insieme a Castalia.

E’ l’alba quando i due giungono in vista del porto e Castalia congeda il suo allievo: “Il tuo addestramento è concluso, ma purtroppo non è finita. Ti aspetta la parte più dura. Oltre quel colle c’è Atene, e da lì raggiungerai Luxor. Prima di andare, dimmi, seguirai i miei insegnamenti?”
“Mostrami il tuo volto, Castalia, e avrai una risposta.”

Non sapremo mai realmente come Castalia abbia risposto a questa richiesta di Pegasus perché l’episodio termina qui.

DIFFERENZE CON IL MANGA
Nel manga due turisti, un uomo e una donna, passeggiano tra antiche rovine. E’ notte e si vedono le stelle, vedono anche una stella cadente e lui commenta “questa regione dell’Egeo era chiamata Terra Sovrastata dalle Stelle, e come vedi questo nome rispecchia la realtà… ho anche sentito dire che a volte alcune stelle arrivano fino alla Terra!”. Si sente un gran boato e i due pensano che sia davvero caduta una stella, ma quando si avvicinano vedono Pegasus steso in terra. E’ ferito e cercano di aiutarlo, ma Pegasus, alla vista della sua maestra che si avvicina urla “E’ un mostro!” e cerca di scappare. Segue un dialogo tra Castalia a Pegasus in cui lei gli intima di tornare al Santuario a proseguire gli allenamenti, ma Pegasus si rifiuta dicendosi già abbastanza forte. Castalia insiste “domani vuoi forse essere ucciso da Cassios davanti all’armatura sacra?”. Continua spiegando quanto sia crudele Cassios che è solito staccare orecchie e naso agli avversari, o addirittura staccargli la testa, come si vede in un’immagine. Per provare alla sua maestra di essere pronto Seiya scaglia un pugno contro la terra creando un cratere come nell’anime. Fatto ciò spariscono alla vista dei due turisti che pensano di avere sognato e che il cratere rimasto sia stato frutto di un meteorite. Tornati ad Atene raccontano la storia a un prete che gli dice che probabilmente hanno visto un Saint della dea Atena e spiega: "Nell’antica mitologia greca c’è una dea che si chiama Atena. E’ una delle figlie di Zeus, il re degli dei. Indossa un’armatura scintillante ed è la dea della guerra! Ma ad Atena non piaceva combattere in prima persona e le sue battaglie erano sempre difensive! Combattè contro l’atroce e crudele Ares, si scontrò con i Titani e si giocò la conquista della Terra nella battaglia contro Poseidone. Le guerre scatenate dagli dei durarono a lungo, molto più tempo di quanto un essere umano possa immaginare. Nel campo di battaglia, attorno alla dea Atena, si trovavano i ragazzi che la proteggevano… questi erano i Saint! Erano ragazzi che avevano forza e coraggio da vendere, e arrivavano da tutto il mondo! La dea odiava le armi, e per proteggerla combattevano solo con i loro corpi senza l’ausilio di nessun’arma! I loro pugni vendevano l’aria e i loro calci erano in grado di spaccare la terra. Anche oggi dicono che facciano la loro comparsa quando il mondo è saturo della forza del male… sono i guerrieri della speranza. La mitologia non riporta nessuna cosa che li riguarda… sono ragazzi misteriosi, sono i guerrieri sacri alla dea Atena."

Qui termina il racconto del prete e ci ritroviamo nell’arena dove sta per iniziare la sfida tra Pegasus e Cassios. Nel manga il Grande Sacerdote non parla dei giganti di Ebdera, ma di nove guerrieri. Prima del combattimento interviene Tisifone e accusa Pegasus di essere scappato dal Santuario la sera prima, cosa che viene punita severamente. Castalia difende il suo allievo dicendo che hanno solo fatto degli allenamenti fuori dal Santuario. Tisifone aggiunge che è scappato per paura di non farcela perché è un orientale. Compare Aiolia (il cavaliere d’oro del leone che nell’anime si vedrà solo molto più tardi) dicendo che “non è detto che non possa diventare un Saint perché è un orientale, inoltre nessuno può sapere come finirà la battaglia se non verrà combattuta”.

Nel manga il flashback durante il combattimento inizia da quanto Pegasus viene affidato a Castalia per l’allenamento e si vedono diverse scene dell’addestramento prima di quella in cui Pegasus riesce a usare il cosmo.

Più avanti si vede Aiolia che assiste al combattimento vicino a Castalia.

La sera, nella casa di Castalia, nell’anime lei si limita ad ammonire Pegasus dicendogli che l’armatura và usata solo in caso di necessità, mentre nel manga spiega: “Se apri il contenitore dell’armatura senza alcuno scopo, distruggerà i tuoi occhi. Seiya, sai come si chiamava quella scatola che contiene l’armatura? Nell’era mitologica si chiamava Vaso di Pandora. Nonostante gli dei avessero proibito a Pandora di aprirlo lei non li ascoltò e da esso ne uscirono tutti i mali che affliggono il mondo! Seiya, l’armatura serve a proteggere il tuo corpo. Quando sei in pericolo, indossala senza alcuna esitazione. Solo allora saprai se contiene il male o la speranza!."

PERSONAGGI IN QUESTO EPISODIO:
Asher, Ban, Cassios, Castalia, Grande Sacerdote, Isabel, Pegasus, Tisifone.

NOTE:
La scena in cui si vede in terra l’orecchio mozzato di Cassios non è andata in onda in Italia. Tuttavia non si tratta di una censura in quanto la versione giunta in Europa già non la conteneva. Nella nuova serie su DVD la scena è presente.

Durante la fuga in direzione del porto Pegasus fatica a tenere il passo di Castalia e cade in un piccolo crepaccio. Sarà il primo di una lunga serie di “baratri e precipizi” che toccheranno l’apice nella serie di Asgard…

Tisifone, attaccando ancora Pegasus, invoca il “Colpo del Cobra”. L’interruzione da parte dei soldati del Santuario non ci consente di capire se sarebbe stato un colpo diverso o semplicemente un altro Cobra Incantatore.

DOVE TROVARE L’EPISODIO:
Manga Shot: Numero 13, giugno 2000 (Saint Seiya 1 di 28)
Manga Granata: Manga Compact, luglio 1992 (I Cavalieri dello Zodiaco, n. 1)
VHS e DVD Yamato Video: N. 1
VHS De Agostini: N. 1

Nel riassunto vedete alcuni screenshot dell'episodio, alcuni sono raggiungibili direttamente tramite link testuale al punto del racconto cui si riferiscono. La galleria completa è disponibile a questo link.

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